La Rosa di Campo e il bambino-ramo

Etichette: ,


La Rosa di Campo fluttuando, galleggiando, era giunta ad un'insenatura del fiume e senza accorgersene si era fermata tra una radice assetata e una roccia addormentata. Mentre galleggiava e fluttuava la Terra aveva girato attorno al Sole tanto da cambiare stagione, i fiori fioriti erano spariti e la luce calda  a volte seccava qualche piccolo germoglio, altre rendeva lucide le foglie delle piante più grandi e vecchie, gli animali assetati giungevano al fiume per refrigerarsi e gli insetti canterini cantavano e cantavano ogni giorno e ogni notte tanto che ormai anche la Rosa di Campo non li notava più.
Lei, d'altro canto, era presa a rimuginare e domandarsi sul come si potesse distruggendo creare ma per quanto s'interrogasse non riusciva a trovare una risposta. Ormai era così aggrovigliata nei pensieri che non ne trovava più l'inizio e tanto pensava tanto si dimenticava cosa prima avesse pensato, così lo ripensava ma facendolo se ne dimenticava e con tutto questo a cui pensare e da riordinare non c'era proprio tempo per accorgersi che intorno a lei il tempo cambiava e che la sua fogliolina in basso iniziava a imputridire, proprio come l'Acqua le aveva detto.
Il Vento ogni tanto arrivava e soffiava, per scuoterla o per scrollarla ma lei era intenta a pensare che non ci badava, così il Vento iniziava a preoccuparsi e anche l'Acqua non era molto serena. In fondo lui a l'Acqua aveva affidato la Rosa di Campo ma forse la domanda dell'Acqua era troppo grande per la piccola rosellina che ora a causa del fiume iniziava a marcire come se tutte le muffe del mondo le fossero diventate amiche.
All'improvviso si sentì un PLUF!, vicino all'insenatura dove la Rosa di Campo pensava, e questo PLUF! la distrasse dato che era un rumore strano e che sotto l'Acqua aveva creato una tensione di paura che navigando nel fiume lei non aveva mai sentito su per le radici.
Allungandosi oltre la roccia che aveva vicino scorse sulla riva del fiume un bambino con un dito lungo lungo ma così lungo che si innalzava dalla mano e, curvandosi, quasi sembrava un ramo. Alla fine del dito-ramo c'era un filo trasparente come una ragnatela che scendeva e scendeva fino a infilarsi nel fiume. Il bambino stava zitto e fissava l'Acqua senza muovere gli occhi e alla Rosa di Campo, non sapeva dirsi perchè, questo la spaventò.
Ma si tranquillizzò quando vide che i pesci si avvicinavano al dito da ragno del bambino, lo annusavano e come accadeva con le rocce lo assaggiavano, allora pensò che non c'era nulla di cui avere paura. Poi accadde qualcosa che lei non capì bene: improssivamente ci fu una gran confusione, l'Acqua si agitò e tutti i pesci fuggirono via e schizzi ovunque arrivarono, quando la Rosa di Campo comprese cosa fosse successo era troppo tardi: il dito di ragno aveva afferrato un pesce che ora volava nell'aria giungendo fino al bambino-ramo, che ora lo stava afferrando e che adesso lo deponeva sulla Terra! Sulla Terra!?!
La Rosa di Campo gridò: "Non sulla terra, bambino-ramo scemo! E' un pesce e senza Acqua morirà!!!"
Ma il bambino-ramo agitò il suo dito-ragnatela e di nuovo PLUF! lo infilò nel fiume con il sorriso che la Rosa di Campo aveva visto in chi strappava i fiori a Mamma Terra e in chi uccideva gli animali nel bosco.
Il pesce intanto si agitava come se muovendosi volesse tornare al suo Babbo Fiume, poi piano piano si calmò e solo la bocca si apriva e chiudeva in cerca dell'Acqua e ad ogni aprirsi e chiudersi la Rosa di Campo si agitava di più! Il Pesce non aveva le zampe per tornare nel fiume ma neanche lei le possedeva per aiutarlo, ed entrambi stavano lì a guardarsi: lui a morire e lei a guardarlo senza poter fare niente. Provò a gridare al bambino-ramo ma lui non l'ascoltò, provò a indirizzare il pesce ma lui senza Acqua nelle branchie era troppo debole per riuscire a seguire i suoi consigli: più di là, spingi la coda di là! Non lì, qui, qui!
Intanto, cosa ancora più terribile, gli altri pesci non sentendo dal fiume il dolore del loro fratello si erano riavvicinati al dito-ragnatela del bambino-ramo e prendevano ad annusarlo di nuovo. Lo facevano perchè c'era calma e silenzio e così loro si fidavano.
Allora alla Rosa di Campo venne spontaneo strillare al Fiume: Non voglio calma! Non voglio silenzio! Voglio togliergli ogni fiducia! Acqua distruggi la fiducia!!"
E l'Acqua ascoltò, agitò i flutti e creò il panico, distrusse la calma e la fiducia. Il Vento che era da quelle parti per aiutare la Rosa di Campo iniziò a correre tutto intorno, agitanto le foglie e i rami, anche quello del bambino-ramo che si spaventò moltissimo! E fu un grandissimo parapiglia, tanto che anche la Rosa di Campo venne lanciata via lontano. E nel parapiglia il bambino-ramo scappò, e nel parapiglia gli animali anche scapparono, e scappando gli animali un procione terrorizzato diede una zampata per sbaglio al pesce sulla Terra che fu lanciato via e che ricadde nel suo Babbo Fiume. E che nuotò via spaventatissimo.
Ma i pesci erano salvi, anche il pesce che era sulla Terra si era salvato e quando il Fiume si calmò non c'era più traccia del bambino-ramo.
Ma neanche della Rosa di Campo.

0 gourmandise:

Voce nel Vento

La pasticceria speziata che è la mia vita, fra sogni e irrealtà, magia e verità, poesia e vita concreta.


MixPod.com

Gourmande

Comptoir


Briciole di pane

Briciole di me

La mia foto
Ritratto di idiosincrasie e attrattive del mondo che si cela davanti e oltre lo Specchio.
Un calderone di pensieri e fatti quotidiani senza la volontà di essere troppo comprensibile.
Ma certamente... andando di fretta.

Convinzione: la poesia è lo zucchero dell'anima

Il mio profilo Google